Che cos'è la psicologia?

La psicologia è una disciplina nata verso la fine dell’Ottocento che si occupa di tutto ciò che concerne la sfera psichica della persona. Studia il comportamento degli individui, i loro processi mentali ed emotivi sia nelle condizioni di benessere che di sofferenza.

Chi è lo psicologo?

Lo psicologo è un laureato in psicologia che si occupa delle persone utilizzando teorie e metodologie a seconda delle situazioni in cui deve operare.
Per diventare Psicologo in Italia è necessario laurearsi in Psicologia (Laurea Specialistica 3+2), sostenere un Esame di Stato a seguito di un tirocinio post – lauream di un anno e iscriversi all’Albo professionale di una Regione o Provincia italiana. Senza l’iscrizione all’Albo – Sezione A – non si è Psicologi, ma soltanto dottori in Psicologia. Possono iscriversi nella Sezione A dell’Albo i laureati in Psicologia e nella Sezione B i dottori in Tecniche Psicologiche (3 anni), a seguito del superamento dei rispettivi esami di Stato.
Lo psicologo si attiene ad un Codice Deontologico ed alle norme di comportamento redatte dall’Ordine degli Psicologi con riferimento alle regioni di appartenenza.

Quali sono le aree di competenza di uno psicologo?

Le principali aree di intervento di uno psicologo comprendono: la somministrazione di test “validati” (in genere di esclusiva competenza degli psicologi), la realizzazione di colloqui di sostegno e di counseling psicologico, la gestione dei colloqui di selezione, lo svolgere attività di orientamento attraverso colloqui individuali e/o in piccoli gruppi, l’attività di formazione per lo sviluppo delle competenze di tipo relazionale, i colloqui di sostegno per affrontare determinate problematiche di carattere relazionale ed affettivo, la realizzazione di diagnosi di tipo psicologico e di profili di personalità.

Che cos’è la psicoterapia?

La psicoterapia è una forma di terapia che si rivolge a persone che si trovano a vivere un momento di sofferenza che determina un disagio di tipo psicologico.
Tutti nasciamo con delle risorse che raramente sappiamo utilizzare appieno. Spesso a causa di vicende percepite come dolorose, nel corso della nostra infanzia mettiamo a punto delle strategie che ci spingono ad utilizzare solo una parte delle nostre potenzialità. Non sempre siamo consapevoli di queste strategie e non sempre queste agiscono con gli stessi effetti durante il corso della nostra vita.
Queste strategie sono state probabilmente la risposta più adeguata (nel senso del male minore) alla situazione di difficoltà, per come noi l’abbiamo vissuta in quel momento. Il problema è che si sono consolidate in noi e che si attivano automaticamente anche fuori dalla nostra consapevolezza anche se le condizioni sono da allora mutate a nostro favore.
Il cristallizzarsi della strategia può generare un ventaglio di sofferenze che vanno da quelle fisiche (come l’asma, i mal di testa, i mal di schiena, i dolori allo stomaco, ecc.) ad altre più psicologiche (come l’ansia, la depressione, le fobie, difficoltà di relazione, ecc.). Un’altra conseguenza frequente è un generale senso di inquietudine e di insoddisfazione o un sentimento di non realizzazione come se mancasse qualcosa per raggiungere una completezza.
La psicoterapia si pone come il tramite per collegare le nostre risorse con i limiti che ci siamo dati, capendo quali sono le strategie adattive che stiamo utilizzando e il perché usiamo una strategia e non un’altra.

Chi può esercitare la psicoterapia?

La psicoterapia viene esercitata da psicologi specializzati che hanno fatto un percorso di formazione di quattro anni dopo la laurea in psicologia, percorso fatto in un corso che preveda adeguata formazione e addestramento in psicoterapia, corso attivato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, presso scuole di specializzazione universitaria o presso istituti a tal fine riconosciuti con le procedure di cui all’articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica.
In seguito al superamento dell’esame devono essere abilitati e iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti all’interno dell’Albo degli Psicologi della regione di appartenenza.

Come si fa a sapere di avere bisogno dello psicologo?

Si ha bisogno dello psicologo quando si avverte un disagio che genera sofferenza psicologica. Quando ci si accorge che non si riesce ad avere un rapporto sereno ed equilibrato con se stessi e con gli altri, quando si ritiene di avere delle reazioni poco efficaci che causano preoccupazioni, disagio, complicazioni e sofferenza a se stessi e/o agli altri.

Quanto dura una psicoterapia?

La durata media di una seduta di psicoterapia è di 50 minuti. La durata di un percorso di psicoterapia viene concordata tra terapeuta e cliente dopo qualche colloquio di valutazione e conoscenza reciproca, ci si prende cioè del tempo per capire se si può fare un percorso insieme e su che cosa lavorare. Generalmente si lavora procedendo per obiettivi che sono condivisi e concordati insieme. L’aspetto fondamentale è la relazione poiché la psicoterapia ha a che fare con la fiducia che pone le condizioni per affidarsi e farsi guidare nell’esplorazione di sé.
Cliente e terapeuta devono fare squadra per affrontare e gestire le preoccupazioni che la persona porta e gli ostacoli che incontreranno lungo il percorso.

Chi fa una psicoterapia è da considerasi un po’ anormale, uno psicolabile?

La normalità è un concetto di una media difficile da collocare all’interno dell’infinita varietà degli esseri umani. Spesso il giudizio di anormalità viene espresso proprio da coloro che per una rigidità di carattere e di pensiero tollerano poco o per nulla una diversità che sentono come spaventante. In altre parole è spesso un giudizio che nasce dalle nostre paure.
Esiste invece una grande varietà di manifestazioni, un continuum, che presenta ad una estremità le persone i cui disagi sono vissuti più dolorosamente e dall’altra estremità le persone “felici”, in mezzo ci siamo tutti!! Se una persona sceglie di farsi aiutare per stare meglio nel mondo non ci sembra né strano né anormale, anzi è piuttosto vantaggioso.

C'è il rischio che la psicoterapia favorisca la dipendenza dal terapeuta e che sia senza fine?

Il successo della psicoterapia dipende molto dall’instaurarsi di un rapporto di condivisione profondo tra terapeuta e cliente. In questo relazionarsi la persona ripropone molte delle emozioni che connotavano la sua relazione da bambino con le figure genitoriali. Perché è proprio in questa relazione che si sono originate molte delle strategie che sono alla base della sofferenza attuale. Il fatto che la persona si senta dipendere dal terapeuta è un potente mezzo che facilita il percorso di esplorazione e cura di sé. Questa dipendenza riapre quella fiducia e quella disponibilità tipica dell’infanzia utile per riprendere in maniera efficace le redini della propria vita.
La fase della dipendenza è comunque un momento che nell’evoluzione della terapia viene di norma superata, così come nello sviluppo di un bambino vengono superate le varie fasi evolutive. Mano a mano che il lavoro procede il terapeuta non viene messo più sul “piedistallo” ed il cliente prova invece un’aumentata fiducia nella propria indipendenza, nelle proprie capacità e sempre di più la voglia di fare da solo.

Quanto costa una psicoterapia?

Ogni professionista decide il suo onorario che varia generalmente a seconda che si tratti di una seduta individuale, di coppia o di gruppo. È sempre buona norma chiedere anticipatamente al professionista il suo compenso quando si concorda insieme il primo appuntamento di consulenza. La fattura del professionista può essere scaricata nella dichiarazione dei redditi tra le spese sanitarie l’anno successivo all’emissione per il 19% della stessa.