L’estate porta con sé tante promesse e inevitabilmente, anche delusioni e frustrazioni.
Si arriva a giugno carichi delle fatiche dell’anno in corso, ci si aspetta e si desidera divertimento e relax, ma non sempre ciò avviene. Le ferie e la possibilità di staccare dalla routine quotidiana creano uno stato emotivo di grande aspettativa di ritrovare quella pace e quell’equilibrio che pensiamo di non aver mai tempo ed energie di recuperare.
Ma a volte è proprio durante la pausa estiva che il disagio psicologico aumenta perché quel tempo libero, senza la frenesia quotidiana, lascia spazio a pregresse situazioni di disagio e malessere che erano state accantonate.
Amici e parenti possono essere percepiti come “lontani” non solo fisicamente, ma anche emotivamente. Come conseguenza è facile che aumentino le situazioni di isolamento esponendo la persona a momenti dolorosi vissuti in solitudine e angoscia o a stati ansiosi più o meno marcati e talvolta possono anche riattivare conflitti familiari accantonati.
Si tratta di veri e propri momenti di vulnerabilità individuale: improvvisi e traumatici eventi o fasi di passaggio e cambiamento di vita possono aumentare il proprio impatto emotivo quando coincidono con la “sospensione” data dal periodo estivo.
I cambi vita come cambi lavoro, separazioni, lutti, trasferimenti, pensionamenti, malattie, attivano necessariamente un surplus di energia psichica per elaborare il cambiamento in corso. Tutto ciò risulta particolarmente faticoso se avviene in un momento in cui tutto intorno sembra lontano da noi, lasciandoci in balia degli eventi.
Altra situazione frequente è la crisi di coppia che può avvenire per diversi motivi.
Decidere la destinazione per le proprie vacanze ad esempio richiede una negoziazione che deve tener conto dei bisogni di tutti i membri della famiglia e non è sempre un passaggio scontato
L’estate mette la coppia di fronte alla possibilità di dedicarsi un tempo di svago, piacere e condivisione: tuttavia talvolta ritrovarsi così vicini, in un clima di intimità, può essere addirittura temuto soprattutto ci sono dei rancori o temi irrisolti.
Perché rivolgersi allo psicologo in estate?
Il presupposto del potersi mettere comodi è il modo migliore per iniziare una psicoterapia: avere a disposizione una discreta dose di energie e di tempo disponibile è certamente un ottimo primo passo.
Lo psicologo è una preziosa àncora, sia per la gestione di situazioni difficili che si acutizzano in questo periodo, sia per l’avvio di un successivo percorso terapeutico.
La consulenza psicologica richiesta nel periodo prima delle ferie può risultare utile per:
– orientare la persona verso la migliore organizzazione possibile per gestire la propria situazione familiare o personale, soprattutto in casi di particolare complessità e/o urgenza.
– valutare l’opportunità di avviare una terapia: un prima approccio con lo psicologo prima della pausa estiva, permette alla persona di farsi un’idea del percorso he lo attende.
Hai bisogno di uno spazio di ascolto competente? Una consulenza psicologica può esserti di supporto ed orientamento anche in questo delicato periodo estivo.